Ieri sera la firma che mette nero su bianco l’accettazione della candidatura, oggi la presentazione ufficiale: Raffaele Cucchi, sindaco di Parabiago dal 2015, è pronto per elezioni regionali e tra le fila della Lega proverà ad aggiudicarsi un seggio da consigliere dopo più di sette anni con la fascia tricolore. Fascia tricolore che, se le urne gli sorrideranno, il primo cittadino dovrà lasciare, affidando il comune al suo vice Luca Ferrario che sarà chiamato al ruolo di “traghettatore” fino alla successiva tornata elettorale.

«Ormai da 23 anni faccio parte dell’amministrazione comunale, sono stato consigliere provinciale e sono consigliere metropolitano – sottolinea Cucchi -: la Lega mi ha chiesto di mettermi a disposizione per questa nuova sfida e ho accettato molto volentieri. Penso che poter mettere l’esperienza maturata in questi anni al servizio di un territorio allargato come quello regionale, e quindi anche di altre amministrazioni, sia un’opportunità importante».

Opportunità che per l’attuale sindaco di Parabiago dovrà muovere i primi passi nel segno di una rete tra comuni finalizzata a realizzare progetti di area vasta. «Come Parabiago, anche le altre città hanno situazioni di degrado da sistemare e dobbiamo cercare di mettere in rete i comuni per arrivare ad una crescita sociale e culturale di tutto il territorio – spiega l’aspirante consigliere -. Serve uscire dalla logica localistica e avere uno sguardo allargato che ci permetta di mettere a fattor comune gli strumenti e di creare sinergie ragionando su progetti di area vasta che migliorino la qualità di vita dei cittadini: guardare solo al locale significa duplicare le situazioni e non essere competitivi». Le parole d’ordine in caso di elezione, quindi, per Cucchi saranno «dialogo e confronto con il territorio per un progetto che possa anticiparne lo sviluppo ed evitare una dispersione di risorse».

Le questioni concrete, peraltro, sull’ipotetica agenda da consigliere regionale di Raffaele Cucchi, non mancheranno. A partire dal progetto per la realizzazione di una discarica di rifiuti speciali alle ex Cave di Casorezzo, che da anni si scontra con la ferma opposizione del territorio tra dimostrazioni di piazza e battaglie legali. «Questa vicenda è segnata da una conflittualità tra pianificazioni e da un incancrenimento tra percorsi procedurali regionali e provinciali e ricorsi al TAR – è il pensiero di Cucchi -: è necessario mettere un punto fermo e fare chiarezza, bisognerebbe arrivare ad una sentenza finale e poi ragionare nel concreto sul futuro di quegli spazi. Le istanze del territorio sono fondamentali e devono essere ascoltate, bisognerà trovare un equilibrio anche rispetto all’impresa che ha diritto di fare quello che le norme le permettono di fare».