La discarica al Polo Baraggia al confine tra Cerro Maggiore e Rescaldina entra nella campagna elettorale per le prossime elezioni regionali di domenica 12 e lunedì 13 febbraio con la proposta di un parco fotovoltaico sull’intera area attraverso il quale dare vita ad una comunità energetica rinnovabile. L’idea arriva dalla civica che sostiene la candidatura di Letizia Moratti – che già si era espressa per la chiusura della discarica durante la visita in paese con cui ha dato il via al suo tour elettorale – e porta la firma di Fiorello Cortiana, ex assessore regionale nella prima metà degli anni ’90, due volte parlamentare e tra i fondatori dei Verdi a livello nazionale.

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«È bene avere la memoria delle battaglie, delle denunce e delle condanne, ma è tempo di guardare avanti – sottolinea Cortiana, che negli anni passati ha partecipato alle manifestazioni organizzate in paese «contro il territorio usato come pattumiera» -, usando le nuove tecnologie per accompagnare una visione responsabile e sostenibile. Un parco fotovoltaico, con i pannelli a ricoprire l’area della discarica consentirebbe di mettere in campo una soluzione utile, senza consumare terreno fertile sottratto all’agricoltura. Proprio le amministrazioni comunali, insieme ai cittadini, alle imprese, alle parrocchie e alle associazioni del territorio possono dare vita, con il fotovoltaico sul sedime della discarica e sui tetti ove possibile, a una comunità energetica, una comunità di energia rinnovabile».

Quella della comunità energetica al Polo Baraggia, peraltro, è una strada che potrebbe aprire delle prospettive anche per le casse comunali oltre che a livello ambientale. «Una prospettiva simile non significa solo una riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, non significa solo un risparmio significativo per le spese energetiche di famiglie, imprese e amministrazioni – aggiunge l’ex senatore -. L’eccedenza prodotta può essere utilizzata a fini sociali, dai giovani agli anziani, all’arredo urbano. A Melpignano, dove si tiene la Festa della Taranta, il comune ha utilizzato l’utile netto per consentire ai bambini di usufruire della mensa scolastica indipendentemente dalle condizioni economiche della loro famiglia. Chiaramente i comuni, i loro cittadini, le imprese, le parrocchie non vanno lasciati soli in questa eco-impresa. È importante che la Regione prenda una iniziativa normativa e di accompagnamento per la facilitazione delle procedure amministrative, delle scelte tecnologiche e della relazione con le principali imprese cui conferire il surplus di energia».