Il confronto elettorale a quattro a Lonate Pozzolo, organizzato dalla parrocchia e impostato su quattro domande principali, si infiamma nel finale, con acceso scontro Verderio e Tiziano Bonini.
Ad accendere le polveri è la domanda sulla legalità approcciata anche in modo provocatorio da Bonini: “Illegalità? Dove la vedete questa illegalità, li hanno arrestati tutti“ ha detto il candidato rivolgendosi all’uditorio e riferendosi alla criminalità organizzata. “La legalità è stato il cavallo di Troia con cui sono entrati nelle vostre case cinque anni fa, ma quel cavallo è diventato un asino stanco, buono per lo stufato della festa di Sant’Ambrogio“.
Se la sindaca uscente Nadia Rosa ha ribadito che la legalità è un principio basilare che va riaffermato a tutti livelli, dal contrasto alla criminalità organizzata alla attenzione “forse quasi maniacale” avuto sul rispetto delle norme, è stato poi Verderio a parlar più chiaro: “io ringrazio il sindaco per aver avuto il coraggio e la determinazione di ricandidarsi dopo le minacce subite in questi anni, rivolte a lei e anche al marito“ . Poi il passaggio più duro: “Abbiamo fatto le campagne pizzo-free e tu l’hai stracciato“ ha detto puntando il dito verso Bonini, che rispondeva dicendo che erano “fregnacce”. Da lì scontro verbale aperto con i due candidati che posti all’estremità del palco si sfidavano a distanza (nella foto di apertura).
La collocazione ai due estremi del palco – l’uni lontano dall’altro – era forse indicativa di quel che ci si attendeva, visto il dibattito delle ultime settimane. Con Bonini sempre piuttosto provocatorio e teatrale (e in questo anche efficace nel conquistare l’uditorio, l’unico a parlare in alcuni momenti in piedi ) e e un Verderio che come nel dibattito del 2018 più che su temi di programma ha giocato sul filo della provocazione, con Bonini ma anche verso il centrodestra, quello che leghista federalista accusa di aver tradito i principi autonomisti di un tempo.
Sulle quattro domande proposte il confronto è stato piuttosto lineare, con i candidati che hanno numerato le loro proposte in questo mese di serate, post social e presentazioni.
Elena Carraro ha insistito in più punti sulla necessità di “implementare“ quanto già avviato dall’amministrazione uscente in diversi ambiti, ha marcato una forte divergenza soprattutto rispetto alle scelte legate all’unione di comuni con Ferno ribadendo anche la necessità di una “forma associativa con Ferno per potenziare Polizia Locale con più potenti turni” (Rosa ha invece detto di averci provato, ma di aver trovato contrarietà in Ferno, mentre l’Unione ha comportato perdite di 1,5 milioni, al netto delle entrate).
Carraro ha insistito anche su un concetto già più volte espresso: “Noi come partiti abbiamo costanti rapporti con gli amministratori ad alti livelli, infatti qui stasera c’è anche l’ex consigliere regionale Brianza”.
E su questo, tanto per dare il tono della polemica aperta, Verderio l’ha attaccata dicendo “mi ricorda i tempi dei democristiani, quando si diceva vota il mio amico che poi ti aiuta”.
La sindaca uscente Nadia Rosa invece ha risposto in maniera più sottile – per così dire – citando spesso interventi progetti già avviati grazie proprio a fondi regionali ottenuti attraverso bandi e al lavoro di progettazione.
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Tiziano Bonini, come detto, ha cercato spesso il dialogo diretto con la platea, anche con frasi a effetto, ad esempio nella polemica con “i politici che parlano parlano ma poi non ottengono”.
In almeno un paio di occasioni ha ribadito l’idea che si lavora su “poche cose ma fattibili“, poi ha rilanciato su alcune proposte, dalla “Big Bench a Sant’Antonino che diventerà itinerante” all’idea di progetti con i ragazzi come “progetti con attivisti slow fashion e attivismo ambientale con un mio carissimo amico”. Su altri capitoli è apparso più vago e in qualche caso ha anche ammesso di non avere elementi chiari per esprimersi, giocandosi in qualche modo anche qui la carta dell’outsider contrapposto ai politici navigati.
Su Malpensa Bonini poi è stato piuttosto tranciante: “Malpensa è un virus”, polemizzando sul fatto che i lonatesi non possano decidere in casa loro. Ma polemizzando anche sul fatto che “Malpensa ci ha portato piante infestanti e la Popillia”, l’insetto asiatico che rovina le piante.
Anche se sul tema non si è acceso particolare scontro, Nadia Rosa ha difeso la mediazione sul Master Plan che prevede il sacrificio di un’ampia area di brughiera ma che – ha ricordato – consentirà anche di recuperare risorse e avviare progetti come la “comunità energetica” che consentirà di avere energia da Malpensa gratuitamente o gli investimenti sull’efficientamento energetico degli edifici, a integrazione di interventi di lavori pubblici già avviati (tra quelli citati ad esempio lo skate park, le colonnine di ricarica veicoli elettrici).
Sulle politiche giovanili Nadia Rosa ha rilanciato l’appello a partecipare alla Consulta Giovanile non costituitasi per mancanza di sufficienti candidati, su questo appello si è associata anche Carraro.
Numerosi i riferimenti all’associazionismo e al volontariato, un po’ da tutti i candidati, un po’ meno Bonini che ha puntato sempre sul rapporto diretto con i cittadini, meno sulle realtà ‘intermedie’.
Tra le realtà più citate nei ringraziamenti e nelle promesse di collaborazione: l’Ancescao, gli oratori, quell’unicum che è Ambrogio Milani “papà della via Gaggio” (su Via Gaggio Bonini ha proposto di portare la polizia a cavallo).
Sulla Casa di Comunità differenze di approccio: tra i diversi servizi Nadia Rosa ad esempio ha citato anche “lo sportello psicologico”, Bonini “più prelievi e presenza dell’assistente sociale”.
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Verderio e Carraro ci sono – per così dire – un po’ inseguiti su una proposta specifica: l’istituzione di una navetta di trasporto pubblico in paese. Verderio l’ha citata come collegamento stazione-paese, Carraro ha rilanciato ipotizzandola fino a Ferno e Samarate.
Altre proposte specifiche: Nadia Rosa ha detto dell’educativa di strada da avviare come risposta al disagio giovanile e un paio di assi ciclabili continui (stazione-via Gaggio e Cerello-Sant’Antonino), Carraro ha parlato di cultura dialettale, visite ai palazzi della Regione, monumento alle vittime delle foibe. Verderio ha sostenuto il ritorno del transito dei pullman in centro, Bonini le fototrappole da usare anche contro le prostitute “che con noi non ci saranno più”.
Nella fase finale di domande del pubblico, oltre al tema della legalità, la platea ha incalzato Carraro sulla presenza di “estremisti” (riferimento a una candidata vicina a Casa Pound, su cui Carraro si è sfilata). La candidata di centrodestra ha invece cavalcato il tema della trasparenza degli atti comunali, tema sollevato da una domanda del pubblico molto specifica sui verbali della commissione aeroportuale (Rosa sul punto specifico ha detto che si attiverà, “non c’è problema, anche se dovrebbe farlo per prima Enac”).
Da sottolineare l’ampia partecipazione al dibattito, frutto del lavoro della parrocchia: per quanto molti settori fossero evidentemente a sostegno dell’uno o dell’altro candidato, c’erano aree della sala che poco si sono fatte “sentire” e che erano più in ascolto.